La rosa sembra essere il fiore creato apposta per appagare i nostri sensi: la vista, con la perfezione delle forme e l'infinita gamma di sfumature, l'olfatto, con il suo delicato e inconfondibile profumo, il tatto, con i suoi petali morbidi come il velluto e lisci come la seta.
Ma con udito e gusto, come la mettiamo ?!?!
Niente paura, la rosa ha risorse infinite, soprattutto se gestite con un po' di fantasia...
Numerosi poeti la citano nei loro versi :
La rosa bianca,sola in una coppa
di vetro, nel silenzio si disfoglia
... e non sa morire e ch'io la guardo
morire.Un dopo l'altro si distaccano
i petali; ma intatti, immacolati,
un presso l'altro con un tocco lieve
posano e stanno, attenti se un prodigio
li risollevi o li ridoni ancora
vivi,candidi ancora, al gambo spoglio.
Tal mi sento cadere sul cuore i giorni
del mio tempo fugace: intatti, e il cuore
vorrebbe, ma non può, comporli
in una rosa novella, sul più alto stelo.
(Ada Negri)
Un sepalo, un petalo e una spina.
In un comune mattino d'estate,
Un fiasco di rugiada, un'ape o due,
Una brezza,
un frullo in mezzo agli alberi
Ed io sono una rosa !
(Emily Dickinson)
Ma lei era di quel mondo dove le più belle cose
hanno il peggior destino.
E Rosa, lei ha vissuto quel che vivon le rose
Lo spazio di un mattino.
(Francois de Malherbe)
Ti avevo cantato una canzone.
Tu tacevi. La tua destra tendeva
con dita stanche una grande
rossa, matura, rosea purpurea.
E sopra noi con estraneo fulgore
si alzò la mite notte d'estate,
aperta nel suo meraviglioso splendore,
la prima notte che noi godemmo.
Salì e piegò il braccio oscuro
intorno a noi ed era così calma e calda.
E dal tuo grembo silenziosa scrollasti
i petali di una rosa purpurea.
(Herman Hesse)
Forse che quella che chiamiamo rosa
cesserebbe d'avere il suo profumo
se la chiamassimo con altro nome?
(William Shakespeare)
Coglierò per te l'ultima rosa del giardino,
la rosa bianca
che fiorisce nelle prime nebbie.
Le avide api l'hanno visitata sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
E' un ritratto di te a trent'anni,
un po' smemorata, come tu sarai allora.
(Attilio Bertolucci)
e allora chiudiamo gli occhi e immaginiamo di sentire la lettura di questi versi da parte di una voce speciale, dolce e suadente; un nome a caso? potrebbe essere quella di Antonio Banderas ,che tra un impasto e l'altro di merendine e biscotti del Mulino Bianco, saprebbe dare al nostro udito, con tutta la musicalità che gli deriva dal suo idioma, un momento di piacere.
E dopo aver sistemato l'udito passiamo al gusto.
Navigando nella rete mi sono imbattuta in un sacco di ricette a base di rose ; potrà sembrare strano, ma le rose si mangiano, e non solo con gli occhi, sin dall'antichità.
Confesso che l'idea non mi entusiasma ....non perchè tema di trovare il loro gusto sgradevole,ma perchè penso che mi sentirei in colpa a masticare tanta bellezza.
Forse non sono l'unica a pensarla così , infatti se cliccate in rete "torta di rose" ad esempio, scoprirete che molte torte devono questo nome solo alla forma esteriore.
Comunque per coerenza con la premessa di questo post, riporto alcune ricette pensate proprio per soddisfare il gusto:
Marmellata di petali di Rose:
Ingredienti : I kg di rose di Provins o di Dalmas, 1,25 KG di zucchero cristallizzato, l.1 di acqua, 1 vasetto di gelatina di mele o un sacchetto di gelificante per marmellate.
Preparazione: Raccogliete le rose possibilmente tra le 10 e le 11, ora in cui è più facile staccare dal bocciolo i petali freschi e profumati. Lasciarli macerare nell'acqua per 6/8 ore mescolando di tanto in tanto.Cuocere questo miscuglio a fuoco basso e con il coperchio per 5 minuti. Aggiungere la gelatina di mele o il gelificante diluito in un grande bicchiere d'acqua. Portare rapidamente a ebollizione senza smettere di mescolare e lasciar bollire per 3 minuti.Versare a poco a poco lo zucchero mescolando continuamente e lasciar bollire per altri 5 minuti, togliendo la schiuma se dovesse formarsi. Riempire da 6 a 8 vasetti di vetro puliti e asciutti. Chiuderli e conservarli al fresco e al riparo della luce.
Quella che segue è una ricetta che viene dal Monferrato,presentata dalla trasmissione TV "Sereno variabile":
Riso e Rose
Per le dosi ci si regola come per la preparazione di un comune risotto. Si fa sciogliere in un tegame del burro, si aggiunge dell'olio e si fa soffriggere della cipolla tagliata a pezzetti piuttosto grossi. Si aggiunge il riso, si mescola per bene e poi lo si bagna con del vino bianco secco. Si procede con la cottura aggiungendo del brodo preparato con sedano, cipolla e chiodi di garofano. A metà cottura si aggiungono dei petali di rosa canina e di rosa selvatica, lasciati precedentemente a bagno in acqua per un paio d'ore.
Quando presentate il risotto nel piatto di portata , decorate con qualche petalo fresco di rosa profumata.
Numerosi poeti la citano nei loro versi :
La rosa bianca,sola in una coppa
di vetro, nel silenzio si disfoglia
... e non sa morire e ch'io la guardo
morire.Un dopo l'altro si distaccano
i petali; ma intatti, immacolati,
un presso l'altro con un tocco lieve
posano e stanno, attenti se un prodigio
li risollevi o li ridoni ancora
vivi,candidi ancora, al gambo spoglio.
Tal mi sento cadere sul cuore i giorni
del mio tempo fugace: intatti, e il cuore
vorrebbe, ma non può, comporli
in una rosa novella, sul più alto stelo.
(Ada Negri)
Un sepalo, un petalo e una spina.
In un comune mattino d'estate,
Un fiasco di rugiada, un'ape o due,
Una brezza,
un frullo in mezzo agli alberi
Ed io sono una rosa !
(Emily Dickinson)
Ma lei era di quel mondo dove le più belle cose
hanno il peggior destino.
E Rosa, lei ha vissuto quel che vivon le rose
Lo spazio di un mattino.
(Francois de Malherbe)
Ti avevo cantato una canzone.
Tu tacevi. La tua destra tendeva
con dita stanche una grande
rossa, matura, rosea purpurea.
E sopra noi con estraneo fulgore
si alzò la mite notte d'estate,
aperta nel suo meraviglioso splendore,
la prima notte che noi godemmo.
Salì e piegò il braccio oscuro
intorno a noi ed era così calma e calda.
E dal tuo grembo silenziosa scrollasti
i petali di una rosa purpurea.
(Herman Hesse)
Forse che quella che chiamiamo rosa
cesserebbe d'avere il suo profumo
se la chiamassimo con altro nome?
(William Shakespeare)
Coglierò per te l'ultima rosa del giardino,
la rosa bianca
che fiorisce nelle prime nebbie.
Le avide api l'hanno visitata sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
E' un ritratto di te a trent'anni,
un po' smemorata, come tu sarai allora.
(Attilio Bertolucci)
E dopo aver sistemato l'udito passiamo al gusto.
Navigando nella rete mi sono imbattuta in un sacco di ricette a base di rose ; potrà sembrare strano, ma le rose si mangiano, e non solo con gli occhi, sin dall'antichità.
Confesso che l'idea non mi entusiasma ....non perchè tema di trovare il loro gusto sgradevole,ma perchè penso che mi sentirei in colpa a masticare tanta bellezza.
Forse non sono l'unica a pensarla così , infatti se cliccate in rete "torta di rose" ad esempio, scoprirete che molte torte devono questo nome solo alla forma esteriore.
Comunque per coerenza con la premessa di questo post, riporto alcune ricette pensate proprio per soddisfare il gusto:
Marmellata di petali di Rose:
Ingredienti : I kg di rose di Provins o di Dalmas, 1,25 KG di zucchero cristallizzato, l.1 di acqua, 1 vasetto di gelatina di mele o un sacchetto di gelificante per marmellate.
Preparazione: Raccogliete le rose possibilmente tra le 10 e le 11, ora in cui è più facile staccare dal bocciolo i petali freschi e profumati. Lasciarli macerare nell'acqua per 6/8 ore mescolando di tanto in tanto.Cuocere questo miscuglio a fuoco basso e con il coperchio per 5 minuti. Aggiungere la gelatina di mele o il gelificante diluito in un grande bicchiere d'acqua. Portare rapidamente a ebollizione senza smettere di mescolare e lasciar bollire per 3 minuti.Versare a poco a poco lo zucchero mescolando continuamente e lasciar bollire per altri 5 minuti, togliendo la schiuma se dovesse formarsi. Riempire da 6 a 8 vasetti di vetro puliti e asciutti. Chiuderli e conservarli al fresco e al riparo della luce.
Rosa Provins |
Quella che segue è una ricetta che viene dal Monferrato,presentata dalla trasmissione TV "Sereno variabile":
Riso e Rose
Per le dosi ci si regola come per la preparazione di un comune risotto. Si fa sciogliere in un tegame del burro, si aggiunge dell'olio e si fa soffriggere della cipolla tagliata a pezzetti piuttosto grossi. Si aggiunge il riso, si mescola per bene e poi lo si bagna con del vino bianco secco. Si procede con la cottura aggiungendo del brodo preparato con sedano, cipolla e chiodi di garofano. A metà cottura si aggiungono dei petali di rosa canina e di rosa selvatica, lasciati precedentemente a bagno in acqua per un paio d'ore.
Quando presentate il risotto nel piatto di portata , decorate con qualche petalo fresco di rosa profumata.
Rosa canina |
Petali di rosa fritti
Ingredienti per quattro persone:
petali grandi di tre rose, olio di semi, 5cc di acqua, 1 cucchiaino di lievito di birra, sale.
Preparare la pastella sciogliendo il lievito di birra nell'acqua e mescolando con la farina e un pizzico di sale. Inzuppare i petali nella pastella e farli friggere in olio bollente, quindi tamponarli con carta assorbente, salarli leggermente e servirli caldi.
Dal mio giardino |
Torta alle rose
Ingredienti . 3 uova, gr.300 di ricotta, gr. 400 di farina, gr.200 di zucchero, 1 bustina di lievito, 2 cucchiai di acqua di rose, i petali di tre rose, 6 foglie di menta, scorza di limone, marmellata di rose.
Dopo aver sbattuto le uova con lo zucchero, aggiungere la ricotta, la farina, la scorza del limone grattuggiata e amalgamare bene.Unire i petali di rosa e le foglie di menta tritate, poi il lievito e l'acqua di rose. Versare l'impasto in una tortiera imburrata e cuocere in forno preriscaldato a 180° per 45 minuti. Decdorare la torta con mermellata di rose, oppure con panna montata e petali di rosa.
Fino ad oggi pensavo di non aver mai conosciuto una persona che avesse gustato un piatto a base di rose, invece proprio ieri Dindi ha visitato una mostra di fiori a Lonato dove c'era questa graziosa signora che le ha fatto assaggiare una torta di rose. Per la serie mai dire mai...
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