sabato 13 aprile 2013

L'eredità

Si stava bene nella piccola cucina della zia Nuccia: d'estate gli spessi muri di pietra tenevano lontano il caldo opprimente del solleone e d'inverno la vecchia stufa caricata a carbone diffondeva un gradevole tepore. In quei pochi metri quadrati c'era tutta la sua vita. A volte la sera si assopiva sul divano ascoltando la radio per svegliarsi alle prime ore del mattino a guardare il sole sorgere dietro la montagna. Viveva sola da molti anni, senza parenti né amici nel paese, sempre in bega con i vicini di casa. A tenerle compagnia ci pensavano la radio, i libri e le riviste vecchie di mesi.
Le nostre visite erano sempre inaspettate - la zia Nuccia non aveva telefono - eppure al nostro arrivo c'erano  sul fornello un bricco di caffè appena fatto e nella credenza le barrette di cioccolato Kinder per i bambini.
Con noi dava il meglio di sè, amabile , ironica, arguta e raccontava, raccontava, raccontava...
Le sue erano storie dette ed ascoltate mille volte, spesso a commento di fotografie che ritraevano bambini ormai adulti, lontani parenti defunti da tempo o luoghi che si confondevano nella sua memoria.
Franco, mio marito, era il suo nipote preferito e, quando la zia Nuccia se ne andò, scoprì che aveva conservato per lui tutti i ricordi della sua adolescenza, lo slittino di legno, un paio di guanti di lana da neve ormai infeltriti, le foto con gli amici, le figurine Liebig e il quaderno con le poesie scritte per le compagne di scuola più carine di cui si era di volta in volta innamorato.
Anch'io ho ricevuto dalla zia Nuccia la mia piccola grande eredità :
il servizio da caffè di porcellana con le rose, trasparente come la pelle d'uovo



 
 
il centrotavola lavorato a mano con una tecnica che non conosco, ma che mi piacerebbe scoprire
 








 
il pizzo ricamato che sua madre portava intorno al collo, come usava a quei tempi, impreziosito da una miniatura antica.

 


 
Cose che cerco di conservare con cura, non per il loro valore intrinseco, ma per la carica di affetto che racchiudono in sè.

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