Quando chiedo a Lilia un articolo, lei prepara sempre un capolavoro! Guardate se non è vero.....
Bimbi
fiore
Gli
angioletti sono di Felicitas Kuhn, i versi invece li ho scritti io. Per
ogni fiore che sboccia in Cielo nel giardino degli angeli, nasce un bambino qua
sulla terra. Pensavo al mio nipotino e a tutti gli altri nipotini che sono
venuti al mondo a portarci la gioia coi loro sorrisi.
E’
un fatto che quando si pensa ai bimbi, a tutti vengono in mente i fiori,
specialmente quelli che nascono nei prati a primavera. Mughetti, margheritine,
primule, violette sono simboli di candore ed innocenza, proprio come i bambini.
Anche
le nostre care illustratrici non hanno perso l’occasione per trattare questo argomento.
Ecco come Mariapia vede la Primavera che accompagna nei prati i bimbi fiore
suoi figli.
La primavera ha messo un bel vestito
e un bel cappello a tutti i suoi
bambini;
il sole, per vederli, in cielo è
uscito
e le farfalle han fatto voli e
inchini.
Lei ha portato i bimbi in mezzo ai
prati
e là tra i fili d’erba li ha lasciati
a ricamare il verde in bei colori
a spargere nell’aria grati odori.
(Mariapia, “Mondo piccino”)
Ecco
ancora la Primavera di Mariapia, tutta adorna di veli come una fata ed
accompagnata dai suoi bimbi fiore (“La fatina dei fiori”)
Ma
perché associamo i bimbi ai fiori?
Perché
i bambini profumano come fiorellini di campo!
Ecco
la primula odorosa di Cicely Mary Barker accompagnata dal piccolo trifoglio
bianco.
Ed
ecco la piccola primula ancora in fasce di Ida Bohatta
Si
può anche rispondere che i bambini sono teneri e delicati come petali di fiori.
Fiori
di melo di Ida Bohatta. Sono delicatissimi. Il più piccolo soffio di vento
porta via la falda del cappello a uno di loro
I
fiorellini di Felicitas Kuhn sono altrettanto fragili e preziosi. Queste
bambine fior di ciliegio temono che qualche goccia di pioggia possa gualcire le
loro vestine
Oppure,
possiamo rispondere: “ perché i bambini sono belli come i fiori appena
sbocciati!”
In
primo luogo però, associamo i bambini ai fiori perché gli uni e gli altri sono
simbolo di rinascita, di rinnovamento, del perpetuarsi della vita, nonostante i
dispiaceri che ci affliggono.
Durante
l’inverno, i fiorellini vanno a dormire sottoterra. Eccoli nell’interpretazione di Berta Mayr
Nohmer in “Storia del Genietto di primavera”
Li
risveglierà il trillo del campanellino di Bucaneve al primo sciogliersi dei
ghiacci. In quest’altra illustrazione della Mayr Nohmer si può vedere la
primula ancora addormentata che stringe tra le mani un mazzo di chiavi dorate.
Ma
perché sia la primula della Mayr che quella della Bohatta tengono in mano una
chiave? Mi sono incuriosita e grazie ad una veloce ricerca in internet ho scoperto
che, secondo una leggenda, quando nel mondo esistevano ancora le fate, la
primula portava fortuna a chi sapeva coglierla al momento giusto; si trasformava
infatti in una chiave che dava accesso a immensi tesori custoditi in grotte
sotterranee.
In
questa immagine di Gerda vediamo un’altra versione della “rinascita” dei fiori,
stavolta i bimbi fiore sono risvegliati da Madre Terra.
Il
bucaneve è un fiorellino che appare molto spesso nei nostri libriccini. E’ lui che apre la strada a Fata Primavera! Qui
lo vediamo nell’interpretazione di Gerda in “Bimbi fiore”.
Ed
ecco i bei bucaneve di Ida Bohatta. Si stringono l’uno all’altro per difendersi
dal vento gelido.
Il
tenero bucaneve di Mariapia in una prima versione anni Cinquanta (I 12 mesi)
E
in una seconda versione più “moderna” tratta da “Fiorellini di prato”
Ecco,
infine, il bucaneve di Cecily Mary Barker
Bimbi
e fiori sono dunque un binomio inscindibile, dove i due termini possono
scambiarsi tranquillamente di posto, a seconda che si voglia dare maggior
rilievo al primo, oppure al secondo.
Alle
nostre illustratrici sono molto cari i fiori bambini, ovvero i modesti
fiorellini che nascono nei prati con la primavera. Tra i fiori precoci ci sono
quelli del salice che sbocciano quando l’aria è ancora freddina. Per questo, la
Bohatta li rappresenta tutti in fila sul ramo, col cappottino ben abbottonato
fino al mento.
Qui
gli stessi fiori del salice sono invece rappresentati da Cicely Mary Barker in
“ Fiori di primavera”
Le violette sono rappresentate i due modi molto
diversi tra loro da Ida Bohatta
e
dalla Barker
Nel
primo caso, la violetta è vista come un piccino nascosto nell’erba, nel secondo
come un fanciullino dall’aspetto elegante e delicato.
Cecily
Mary Barker, conosciuta da tutti per le Fate dei fiori, cominciò a pubblicare
le sue poesie, accompagnate da bellissime immagini, subito dopo la prima guerra
mondiale. Uscirono otto raccolte: Le Fate dei Fiori della Primavera,
dell’Estate, dell’Autunno, dell’Inverno, del Giardino, degli Alberi, del Sentiero
e L’Alfabeto delle Fate dei Fiori. I
suoi bambini fiore, o piccole fate dei fiori, sono figurette aggraziate, nelle
quali si risente ancora un po’ del gusto liberty per le cornici ornate e per le
decorazioni floreali
Qui
sotto vediamo lo stesso soggetto, il mughetto, rappresentato da Carla
Ruffinelli negli anni Sessanta secondo un gusto più vicino a noi.
Ancora
a confronto due immagini della Barker (la prima) e della Ruffinelli (la seconda).
Il soggetto è la fucsia
Caratteristiche
di Ida Bohatta sono l’immediatezza e la freschezza dell’immagine. A volte il
tratto pare addirittura poco curato, perché l’attenzione dell’illustratrice è
rivolta non tanto ai particolari quanto all’espressività dell’immagine e al suo
significato d’insieme. Ecco due figure in cui il disegno è tracciato con mano
veloce, quasi uno schizzo, il colore è trascurato, ma il contenuto è reso in
modo vivido. Nella prima immagine fiorellini piccoli e grandi stanno
allegramente apparecchiando la tavola, nella seconda immagine fanno merenda in armonia e serenità.
A
differenza della Bohatta, la Barker rappresenta i suoi bimbi fiore con grande
precisione. Sappiamo che sceglieva i modelli per le fate tra i bambini che
frequentavano la scuola materna della sorella. Per ritrarli preparava per loro
i costumi e piccole ali con ramoscelli e garza. Certamente è questo il motivo
per cui i suoi bambini appaiono così “veri”. Alcuni esempi di visetti molto
realistici: il gelsomino invernale, il bosso e la scilla.
Tornando
ai fiorellini della primavera, tra quelli più cari alle nostre illustratrici non
può mancare la margheritina.
Una
tenerissima bambina per la Barker
Un
girotondo di petali per Mariapia
Una
ragazzina vivace e flessuosa per la Ruffinelli
In
quest’ultima immagine della Ruffinelli appare anche un fiore di melo. E’
una ballerina, bella ma senza il fascino
delle due sorelline accoccolate sul ramo che ci guardano serie e un po’
assorte, reali come in una foto, se non fosse per quelle alucce fantastiche e
venate di rosa che spuntano sulle loro spalle
Lo
stesso fascino emana questa fata convolvolo che pare ritratta dal vero, nel
viluppo dei tralci, sotto la luce bianca del mattino. Sono entrambe fate della
Barker.
A
volte, i bimbi fiore sono molto piccoli, appena nati, o appena spuntati se si
preferisce. A volte invece sono più grandicelli, ragazzini o ragazzine, od
anche giovani nel pieno rigoglio dell’età.
Piccolissimi
sono i bimbi fiore non-ti-scordar-di-me della Barker e della Bohatta
Altri
piccoli bambini fiore di Ida Bohatta. I fiori del fagiolo
L’anemone
La
genziana
Ecco
una bimba dolcissima per la Barker.
La
corolla gualcita del pisello odoroso le incornicia a mo’ di cuffietta il
delizioso faccino, mentre per la sorella più grande va a costituire una
gonnellina.
Un
bimbetto dai tratti gentili e delicati rappresenta il fiore del pero
Qui
un’altra bimba si sostiene con le manine ad arbusti spinosi. Rappresenta la
rosa canina secondo Ida Bohatta
Ancora
una rosa canina è il soggetto di Cicely Mary Barker, ma questa volta si tratta
di una ragazza dai tratti angelici e dai capelli d’oro, seduta tra le roselline
Una
rosa sontuosa per Ida Bohatta
Una
rosa superba per Mariapia.
Entrambe
hanno un grande cappello, simile a quelli delle principesse inglesi. Entrambe
ricevono l’inchino di coleotteri del tutto uguali tra loro, anche nella postura
delle zampette.
Ancora
una rosa, accompagnata da un girasole, questa volta nell’interpretazione della
Ruffinelli.
Altre
volte, i bimbi fiore sembrano bambini veri come questi della Barker. Un piccolo
aconito tende i braccini verso i primi raggi del sole
La
bimba col rosso fazzolettino osserva interessata un’ape che si è posata sul
fior di trifoglio da lei stessa impersonato
Un’esile e sorridente fanciullina è appesa agli
arbusti fioriti ma pungenti del prugnolo. Il vento ancora freddo le muove i
capelli e le solleva la corta camiciola.
Nel
mondo incantato di Felicitas Kuhn i fiori selvatici sono altrettanti piccoli
elfi dalle fattezze incantatrici di bambini, ognuno dei quali si adorna la
testolina col fiore che rappresenta. Ecco margheritine, roselline di macchia,
aster, campanule e, per finire, un allegro corteo che attraversa la foresta e
che è formato oltre che dai fiori, anche da raggi di sole e goccioline di
pioggia.
Due
campanule di Ida Bohatta e un aster della Barker da mettere a confronto con gli
analoghi fiori della Kuhn delle figure 52 e 53. Come si vede, le
rappresentazioni della Barker sono molto realistiche, se confrontate a quelle
delle altre illustratrici. Cionondimeno, costituiscono ancora, dopo quasi
cent’anni, un’affascinante fusione di verità e fantasia.
Una
campanula di Lucie Lundberg, un’altra illustratrice per l’infanzia che ha
lavorato nella prima metà del XX secolo
I
bimbi fiore di Gerda sono tenere creature, romantiche nei costumini austriaci,
coi loro delicati profili, con le loro testoline incorniciate da corone di trecce bionde
Le
ampie gonnelline si allargano simili a corolle
Fiore
di camomilla
Due
sorelline campanelle con le vellutate corolle
viola.
Ed
ecco i bimbi fiore di Mariapia. Le prime due illustrazioni sono tratte da “La
leggenda delle pratoline” uscita negli anni 40, la terza e la quarta da “La
rosa superba”degli anni 50.
Se
guardiamo bene la seconda e la terza immagine, possiamo constatare i risultati
dell’evoluzione nello stile di Mariapia. Il
soggetto è sostanzialmente il medesimo. I fiorellini si stanno facendo
belli: chi si rimira allo specchio, chi si liscia i petali, chi lava il
vestitino. Le differenze stanno nel tratto che si fa più morbido e sicuro e,
soprattutto, nei visini dei fiori che diventano sempre più piacevoli ed
espressivi.
Carla
Ruffinelli disegnò i suoi bimbi fiore (in realtà si tratta di figurini che
indossano costumi di carnevale) in epoca molto più recente rispetto alle altre
illustratrici che ho preso qui in considerazione. Il suo “Forbici con
fantasia”, da cui sono tratti questi bimbi fiore, è del 1994.
Un
flessuoso ciclamino
Uno
spiritoso giacinto
Un
giglio elegante e sofisticato
L’estate
ormai si avvicina. Ecco allora una serie di bimbi fiore di Cicely Mary Barker.
Sono fiori estivi che comunicano il calore del sole e il pieno rigoglio della
terra. Non sono belli?!
La
lavanda
Il cipripedio
Il tagete
La
palla di neve
Il papavero
Il geranio
La zinnia
Chiudo
coi versi di Iolanda Colombini che accompagnano i bimbi fiore di Mariapia,
quelli disegnati secondo lo stille più recente, in “Fiorellini di prato”:
Oh, chi li ha seminati
a mille, in mezzo ai prati,
quei tenui fiorellini
rosa, lilla,turchini?
Tremano nel momento
che li accarezza il vento…
Han solo per amiche
tra l’erbe le formiche.
Ed
ora, buonanotte a tutti! E, come sempre, sogni d’oro!
Ciao, questo post è bellissimo...cercavo disegni delle fate dei fiori con la camomilla e sono arrivata sin qui! Colleziono cartoline di natale e ne ho molte di Mariapia. Penso sia la stessa persona di cui parlate!
RispondiEliminaseguirò questo vostro blog:). Ciao a presto!
Certo che è la stessa!! Mariapia Franzoni Tomba illustratrice stupenda. Sul nostro blog troverai qualcosa d'altro di lei, di suo marito Bruno Tomba e sua figlia Anna Franzoni. Seguici...e non ti pentirai!
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