sabato 5 gennaio 2013

Seed Savers

Avete mai sentito parlare dei Seed Savers ?
Io li ho scoperti del tutto casualmente navigando in internet e devo dire che mi hanno molto incuriosito.
Ecco cosa si dice di loro:
 Silenziosamente, senza farsene vanto e a proprie spese, adottano e coltivano nei loro orti delle piante che potrebbero rischiare la completa estinzione, conservandone i semi per ridistribuirli alle future generazioni. Ecco spiegato il nome
Seed Savers, salvatori di semi.
Queste persone non si occupano di curiosità botaniche note a pochi o di piante rare provenienti dalle foreste vergini. Il loro impegno è quello di salvare vegetali molto più comuni come patate, pomodori, peperoni, lattughe, cavoli, ecc., o meglio, il loro impegno è quello di salvaguardare la biodiversità delle varietà di questi prodotti, soprattutto di quelle più antiche e tradizionali dei popoli nativi.
Sono migliaia le varietà di ortaggi recuperate e tenute in vita dai seed savers; oltre ventimila quelle salvate dall'associazione americana Seed Savers Exchange, che opera dal 1975 e che, con oltre 8.000 soci, è sicuramente il gruppo più attivo e meglio strutturato del pianeta.
Il loro annuario contiene rari tesori della genetica vegetale: oltre 5.000 varietà di pomodori provenienti da tutto il mondo, di tutte le forme e colori, i fagioli e le zucche delle tribù native americane, i mais multicolori, peperoni provenienti dalle culture amerinde precolombiane, melanzane , girasole, agli, ecc.
In una fattoria costruita in legno nello stato di Iowa, ha sede il loro quartier generale con uffici, banca dei semi,una fornitissima biblioteca e, naturalmente, 12 orti conservativi coltivati con metodo organico dove ogni anno vengono moltiplicati in purezza i semi di almeno 2.000 varietà.
 
Durante l'estate questo luogo diventa un parco aperto al pubblico e migliaia di visitatori possono visitare gli orti e il frutteto storico che conserva 700 specie diverse di mele del 1800 e 200 varietà di uva.
 
I Seed Savers sono presenti anche in Australia e in diversi paesi dell'Europa.
 
Io non ho mai coltivato un orto e ho poca esperienza in materia di semi, antichi o moderni che siano, ma mi piace sapere che qualcuno si preoccupa di conservare il patrimonio genetico di prodotti di largo consumo, nel rispetto anche della tradizione, a cui personalmente attribuisco un grande valore.
E per rimanere in tema, ecco alcune immagini di cataloghi d'altri tempi ,di semi e bulbi, per l'orto e per il giardino,che mi sembrano gradevoli.



 
 
 
 
 







 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

   

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