La nostra cinefila Paola ci manda la solita recensione:
THE WORDS
Lo hanno definito un film matrioska… perchè
dentro una storia ce n’è un’altra e dentro questa un’altra ancora e poi
ancora….in un gioco di interpretazioni e suggestioni che ci ha coinvolto, con
un dialogo ricco e raffinato e con interpretazioni di ottimo livello: Jeremy
Irons tra tutti.
Non è facile
raccontare la trama per la sua complessità e per gli intarsi narrativi
che la compongono e poi sarà bene non
rivelare il finale…
Quindi si
inizia con uno scrittore di grande successo Clay Hammond, (Dennis Quaid che,
nonostante i vistosi ritocchi e stiramenti, qui torna ad essere se stesso ) che
dà lettura a un folto ed entusiasta pubblico di alcune pagine del suo ultimo
romanzo.
Inizia la lettura : i protagonisti Rory Jensen ( il bravo e emotivo Bradley
Cooper) giovane scrittore alla ricerca del successo e sua moglie Dora (Zoe Saldana: sempre bella e convincente ) prendono volto e
anima davanti allo spettatore.
Rory è in piena crisi creativa quando trova, del
tutto casualmente, dentro una vecchia cartella acquistata a Parigi in un negozio di antiquariato, un manoscritto
che parla di una appassionata storia d’amore tra un soldato americano anche lui scrittore (Ben Barnes) e una dolce
ragazza francese (Nora Arnezeder), vissuta durante la seconda guerra mondiale.
Storia bella e triste al cui svolgimento anche
noi assistiamo.
Rory , leggendo,si innamora del racconto al
punto di trascriverlo completamente e proporlo come proprio.
Il successo è assicurato e tutto procede bene… se
non che appare all’improvviso un Vecchio (Jeremy Irons) il quale raggiunto
Rory, gli dice con prove certe di essere
lui l’autore del manoscritto perduto da sua moglie, molti anni prima e mai più
ritrovato.
Come abbiamo detto non anticipiamo assolutamente
la conclusione
,
ma questo bel film, privo di effetti speciali , basato solo sulla presenza di
libri, parole e esseri umani nella loro
complessa personalità ha la capacità di
coinvolgere lo spettatore, facendo si che
si ponga delle domande anche se spesso si naviga a vista nella
comprensione delle situazioni.
Lo stesso intreccio di storie e di personaggi,
incasellati uno nell’altro, più che
matrioska sembra un gioco sottile
di scatole cinesi, dalle quali potrebbe uscire qualsiasi sorpresa.
Così il volpone Clay Hammond… è forse uno dei
tre scrittori che scrive una propria personale esperienza??? Io dico di no, Lina
sostiene che è il giovane Rory invecchiato, Giulia che è lo stesso scrittore??? si discute mentre si
torna a casa.
Ma certo si deve notare che i registi Brain
Klugman e Lee Sternthal hanno realizzato un bel film: dicono che la gestazione
è stata di quasi 10 anni mentre la realizzazione è durata solo 24 giorni… e si
nota l’attenzione per i vari passaggi e i vari incastri, che trasformano
l’opera in un thriller psicologico, di raro valore
Questa volta la serata non è andata
persa….anzi….
Paola
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