Questo è il libro che ho appena finito di leggere. Me l'ha regalato l'Annamy perchè sono appena stata in Bretagna e là si svolge gran parte di questa vicenda.
E' un libro diverso dal solito: i personaggi sono tutti uomini fuori dal comune, nel bene e nel male. A me, ma penso a nessuno, è mai capitato di incontrare persone così strane.
L'avvio dell'indagine, che parte da una cacca di cane, è quanto meno insolito....
In poche parole ecco la vicenda:
Mentre è in appostamento su una panchina Louis Kehlweiler, detto il Tedesco, trova per terra un frammento di osso umano. Una traccia perduta dentro la città. All'apparenza ormai definitivamente. Eppure Kehlweiler la segue, con i suoi due aiutanti, Marc e Mathias. La segue con ostinazione e ossessione fino ad arrivare in un piccolo villaggio della Bretagna. Qui trova un collezionista di macchine per scrivere, fanatico di qualsiasi meccanismo ben oliato, un sindaco pavido e untuoso che non vuole problemi, un losco individuo ferocemente razzista, pronto a tutto pur di diventare sindaco lui. Con la pazienza e la fredda ferocia dell’indagatore, Kehlweiler toglie la maschera a tutti e ricostruisce la storia, le sue follie, le sue mostruosità.
Secondo me, i personaggi sono decisamente atipici, seppure simpatici, e la storia è piuttosto inverosimile; anche la sorpresa finale, al di là dell'assassinio, mi pare tirata per i capelli.
Ma non è questo un difetto che rende brutto un libro: quando ti butti in un'avventura...tutto può accadere e va bene così! A questo servono i libri: a farti uscire dalla quotidianità e dalla noia. E a farti continuare la lettura fino all'ultima riga. Anche questo racconto ottiene il suo scopo.
A quanto ho scoperto, non è questa la prima vicenda in cui operano questi personaggi:
— Ludwig Kelweihler, conosciuto anche come Louis e anche come il Tedesco: ex poliziotto ed ex dipendente del ministero degli Interni francese, con una rete nazionale di informatori. Possiede un rospo di nome Bufo (come il genere animale);
— Marc Vandoosler, conosciuto anche come san Marco: colf di giorno, storico medievista di notte;
— Lucien Devernois, conosciuto anche come san Luca: storico, specializzato nella prima guerra mondiale;
— Matthias Delamarre, conosciuto anche come san Matteo: storico, specializzato in preistoria.
Questi ultimi tre personaggi (tutti studiosi di storia) sono soprannominati gli Evangelisti e vivono per ragioni economiche nella stessa casa, la topaia di rue Chasle a Parigi. Una coabitazione un poco difficile in quanto ognuno dei tre è interessato solo alla sua materia di studio (Medioevo, Prima Guerra Mondiale e la preistoria). Per rendere ancora più complicata la vita, nella casa abita anche il "padrino" ossia lo zio di Marc, ex poliziotto cacciato per corruzione.
Nonostante queste difficoltà, se si deve investigare su di un mistero, i litigiosi si trasformano in una efficente macchina investigativa.
Ma ho anche scoperto che per trascuratezza delle case editrici(?), nella traduzione e nel lancio dei libri sul mercato italiano, non è stata rispettata la cronologia dei racconti, così chi ha seguito i personaggi fin dall'inizio, si è trovato spaesato nel capire certe situazioni. Questo è uno dei motivi per cui credo che non comprerò tutti gli altri romanzi di questa autrice, Fred Vargas:
E' noto che Fred Vargas è uno pseudonimo e che l'autrice in effetti si chiama Frédérique Audouin-Rouzeau, ed è nata in Francia a Parigi nel 1957, figlia di una chimica e di un surrealista. Ha scelto il nome Vargas in quanto è lo pseudonimo che la sorella gemella usa per firmare i suoi quadri (Jo Vargas) e Vargas era il cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza. Lavora, presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche, come ricercatrice di archeozoologia ed è anche una esperta in medievalistica.
Un altro motivo per cui mi è passata la voglia di continuare con questa scrittrice, che peraltro mi è piaciuta, è questo trafiletto, che ho trovato su wikipedia:
Fred Vargas ha avuto un ruolo importante nella campagna per la difesa di Cesare Battisti, terrorista italiano ricercato dalla giustizia italiana e francese per crimini commessi negli anni di piombo. Sul rapporto che la lega al Battisti e sulle sue motivazioni, la Vargas ha scritto un libro nel 2004, La Vérité sur Cesare Battisti, ancora inedito in Italia.
Non so se sia vero, non sono in grado di leggere un libro in francese, ma la difesa di un terrorista secondo il mio punto di vista, non è condivisibile. I terroristi, se anche avessero mai mille ragioni, uccidono a casaccio persone incolpevoli. Mi sembra una cosa vigliacca colpire in questo modo, invece di combattere il nemico. Non accetto che siano difendibili.E Fred Vargas non mi è più tanto simpatica.
Nessun commento:
Posta un commento