CENA TRA AMICI
Recensione
Questa estate 2012, a livello cinematografico, è sorprendente… Dopo “Biancaneve e il Cacciatore”, eccoci a questo Cena tra amici, di scuola francese, per la regia sofisticata e attenta di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte..
Ancora un film che si muove tutto in una stanza, durante un pasto… e torna alla mente il recente e feroce Carnage di Polanski. Ma le somiglianze sono minime… i quattro americani sono bravissimi (Jodie Foster tra gli altri) e i cinque francesi bravi.
L’atmosfera è poi completamente diversa. Qui ci sono cinque amici, due coppie e un single (che poi single proprio non è). Più una mamma suocera molto bella che appare e scompare (Francoise Fabien).
Già il film tradisce la sua volontà di ricerca del nuovo con i titoli di testa: solo nomi e nessun cognome. Fatto che giustificherebbe ancora di più il titolo originale Le prènom, ovvero il Nome di Battesimo.
Pierre (Charles Berling) è un docente universitario, Elisabeth ( Valerie Benguigni) sua moglie un’insegnante, Vincent (Patrick Bruel) fratello di Elisabeth, un affermato uomo d’affari, conservatore, con una spaventosa tendenza alle battute e agli scherzi, Anne ( Judith el Zein) sua moglie, una ritardataria cronica, che sembra dolce e non lo è, Claude ( Guillaume de Toquèdec) un professore d’orchestra, ritenuto da tutti gli amici omosessuale.
Vincent, ormai quarantenne, aspetta il primo figlio e in attesa dell’arrivo di Anna annuncia, dopo qualche reticenza, che sarà maschio e si chiamerà Adolphe o Adolf… Reazioni diverse e incontenibili… Pierre si batte contro questa scelta con tutto l’ armamentario della gauche francese, luoghi comuni, frasi ad effetto, richiami e giudizi storici.
Vincent si diverte e la tira lunga mentre la discussione incrudelisce e vengono fuori opinioni e ricordi. L’arrivo di Anna non placa la discussione, anzi.
Emergono verità mai dette, si affilano i coltelli delle parole, che si lanciano senza soluzione di continuità e la scena si regge su un testo teatrale abilissimo. Qualche amica, accanto a me, comincia a dare segni di insofferenza.… “Non succede niente… uffa …. sono pronta per uscire.” Ma poi con un colpo d’ala, tutto riprende quota, le spade del dialogo si incrociano e, se manca la violenza fisica di Carnage, anche qui non si scherza.
I rapporti si lacerano e quando si scopre che il nome scelto è in verità Henry e che Claude non solo non è omosessuale, ma ha una relazione da tempo con la bella suocera di Pierre e mamma di Elisabeth e Vincent, tutto si sgretola.
E sembra che l’amicizia di tanti anni finisca in un abisso di verità non dette e bugie…..
Ma poi dopo 4 mesi il gruppo si ricompatta, intorno al piccolo Henry…come sempre la nuova vita porta pace e sorrisi a tutti, destra e sinistra, benpensanti e progressisti.
Che dire?? Un film interessante, interpreti buoni, situazione intrigante, con un dialogo teatrale serrato e coinvolgente, a volte un po’ stancante.
Ma usare il cervello fa bene. paola
Nessun commento... peccato, non sanno quello che si perdono :) ho appena visto il film, e che dire... ottimo film, tempi fantastici, dialoghi mai noiosi, e attori capaci; una grande atmosfera polanskiana, ma senza tutto quel sangue (tranne per un naso rotto :D) da vedere assolutamente!
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