Vanda ha avuto un bel problemino di salute, che l'ha tenuta "rinchiusa" per un paio di mesi. Finalmente è guarita, sta bene e domani torna a casa e a farci compagnia!
La nostra Vanda, al contrario della sua famosa omonima per cui la prendiamo in giro chiamandola "Vandissima", ha una sola V nel nome, invece di una W doppia, non ha paillettes, nè piume, nè boa. Non scende da una scala, contornata da baldi boys con l'aria vagamente ebete, ma....
è molto più bella, allegra, simpatica, spiritosa. E il suo sorriso non è artificioso e stampato sulla bocca, senza partire dagli occhi. Ha un sorriso dolce e sincero, che le illumina tutto il viso.
Noi le vogliamo bene e siamo contenti che adesso sia di nuovo in forma.
BENTORNATA A CASA VANDA!!!! Da tutto il clan
per tutti gli amanti dei libri illustrati per bambini degli anni 40/70 del secolo scorso e di tante altre cose belle. Siamo partite con i libricini, ma poi ci siamo allargate: qui si trovano gli argomenti più disparati,fiori, libri, ricami, film , viaggi e tanto d'altro, ma sempre in chiave soft!.....Chi vuole può seguirci sugli altri nostri blog: soloillustratori, passeggiando tra parchi e castelli, Dindì, storiedellamiafamiglia, specialepinup.
giovedì 31 maggio 2012
profumi e balocchi
Mia mamma non si è mai truccata. E nemmeno le mamme delle mie compagne e amiche. Negli anni 50, probabilmente, il maquillage era considerato qualcosa per le attrici o le persone di spettacolo, che "non avevano niente da fare".....Non proprio una cosa peccaminosa, ma, insomma, uno sfizio eccentrico! Però ciprie e profumi non erano disdegnati. La pubblicità dell'epoca è bellissima e, guardandola, tornano alla mente profumi dimenticati....
Come sono lontane, queste pubblicità, da quelle odierne!! Avete mai visto gli spot dei profumi in tv???Così lontani dalla realtà quotidiana, che ti chiedi se sono pubblicità per marziani! Sono assurdi e, secondo me, sconfinano nel ridicolo. Queste immagini, invece, sono serene, fresche, rassicuranti.
Sarebbe una bella collezione quella dei boccettini di profumo, ma io non amo troppo le varie fragranze: mi fanno venire il mal di testa e quindi da una vita uso sempre lo stesso profumo..quello che usava mia nonna e che usava anche la bellissima Marylin. Così posso dire di avere con lei qualcosa in comune!! Eccolo:
Fu così che venne commissionato al profumista Ernest Beaux la creazione di ben sei fragranze e Chanel decise, che quella che l’aggradava di più di tutte era appunto la N°5. Tra l’altro le varie leggende raccontano che la stilista abbia scelto questo nome per due motivi fondamentali, il primo perché il numero 5 era il suo preferito nonché portafortuna e il secondo, perchè venne lanciato sul mercato nel mese di maggio del 1921.
Era la prima volta che veniva creato un profumo “artificiale“, vale a dire con aldeidi e sostanze sintetiche , con più di 80 note olfattive spaziando dall’effluvio di ylang ylang, rosa di maggio, gelsomino di Grasse, insomma un mix unico e geniale nel suo genere
la lavanda
la violetta
il pino silvestre
Qualche volta sono stata a Grasse, in Costa Azzurra, a visitare la profumeria-museo Fragonard dove si possono provare e comperare decine di tipi di profumo, anche quelli che copiano i più famosi, ma, soprattutto, dove è possibile ammirare una collezione stupenda di boccette da profumo antiche e le loro etichette.
Mi dispiace di non avere mai fatto fotografie per mostrarvele e di non essere stata capace di troverne su internet, dove ho reperito solo qualcosa, quasi tutto della Paglieri...
Sarebbe una bella collezione quella dei boccettini di profumo, ma io non amo troppo le varie fragranze: mi fanno venire il mal di testa e quindi da una vita uso sempre lo stesso profumo..quello che usava mia nonna e che usava anche la bellissima Marylin. Così posso dire di avere con lei qualcosa in comune!! Eccolo:
Chanel n. 5, che ha compiuto l'anno scorso i 90 anni, cosa insolita per un profumo....
Ecco cosa leggo su
Dove si dovrebbe mettere il profumo? Ovunque si voglia essere baciata” così affermava madame Coco Chanel, ogni volta che le si chiedevano consigli per un profumo. E’ stata proprio la passione per la moda e il buongusto a indurre nel 1921, la famosa stilista francese a creare la sua prima fragranza femminile.
“Non voglio rose o mughetti, voglio che sia una composizione di più cose” questa era l’idea innovativa di Chanel, lei voleva rompere ogni schema, immaginava la sua fragranza per una donna nuova, moderna che voleva allontanarsi dallo stereotipo, che prevedeva che la donna dovesse profumare di rosa.Fu così che venne commissionato al profumista Ernest Beaux la creazione di ben sei fragranze e Chanel decise, che quella che l’aggradava di più di tutte era appunto la N°5. Tra l’altro le varie leggende raccontano che la stilista abbia scelto questo nome per due motivi fondamentali, il primo perché il numero 5 era il suo preferito nonché portafortuna e il secondo, perchè venne lanciato sul mercato nel mese di maggio del 1921.
Era la prima volta che veniva creato un profumo “artificiale“, vale a dire con aldeidi e sostanze sintetiche , con più di 80 note olfattive spaziando dall’effluvio di ylang ylang, rosa di maggio, gelsomino di Grasse, insomma un mix unico e geniale nel suo genere
Dal mio giardino
In questi giorni nel giardino il caprifoglio contende il primato del profumo al gelsomino:
così come la rosa lo contende alla lavanda
e io, immeritevole testimone di questa gentil tenzone, inspiro e ringrazio...
e come scrive il poeta :
C'è un'ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va...
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
( Trilussa , Felicità - da "Piacere, io sono Gauss" di Silvia Tesio)
giugno
Ed ecco arrivato il momento dei calendari: giugno è alle porte e ci porterà l'estate!
Ecco quello di Angelo:
Ecco quello di Angelo:
quello di Claudia:
mercoledì 30 maggio 2012
Un libro molto carino
L'ho finito ieri sera e devo dire che mi è èpiaciuto molto. Leggero, divertente, reale. Non tratta un tema sciocco, ma lo fa in maniera lieve e concreta, il che denota, secondo me, una grande intelligenza e sensibilità della scrittrice.
La scrittura è moderna, veloce, sintetica. Proprio come piace a me!
Gauss è un bambino di dieci anni e la sua caratteristica è quella di dire sempre la verità. Secondo sua madre questo è un difetto... sì perchè in questa famiglia di verità se ne dicono poche.
Gauss ha il problema di voler scoprire chi sia suo padre e con questa fissa, si caccia in un sacco di guai.
Dal risvolto di copertina:
"In una girandola di situazioni tragicomiche, Gauss infila sul naso del lettore occhiali con lenti magiche e lo conduce attraverso pagine che si svelano come un giallo, ma che soprattutto raccontano l'universo incantato e saggio dei bambini e quello disincantato ma irrimediabilmente fragile degli adulti, con grazia, intensità e irresistibile ironia."
Gauss, con quella faccetta simpatica, mi ha chiamato dallo scaffale della libreria e sono contenta di aver risposto al suo richiamo!
Naturalmente mi sono precipitata in libreria per comprare l'altro libro di questa bravissima Silvia. Non l'ho trovato e allora, l'ho comprato su Amazon. Vi saprò dire se è bello come questo!
Labirinti
Il labirinto è una struttura costruita con lo scopo di rendere difficile,per chi vi entra, trovare la via d'uscita. Chi non ricorda il leggendario labirinto di Cnosso fatto costruire dal re di Creta, Minosse, per rinchiudere il mostruoso Minotauro?
Dedalo, Icaro,Teseo, Arianna sono tutti personaggi che hanno popolato le nostre fantasie di ragazzini, affascinati dal mondo del mito.
Ma al di là della leggenda, nel corso dei secoli e ancora oggi, l'immagine del labirinto, riflesso delle paure e delle angosce dell'uomo, ha assunto significati di volta in volta religiosi, esoterici, filosofici o ludici, fintanto che dal pavimento delle cattedrali la sua magica forma è uscita all'aperto per diventare arte architettonica del giardino nei parchi di ville e castelli.
Ornati di statue e fontane sapientemente inserite nelle geometrie delle siepi, con tracciati semplici o complessi, i labirinti di verzura fanno bella mostra di sè in Italia, in Europa e nel resto del mondo.
Ammiriamoli insieme, senza troppi commenti, in questa serie di immagini tratte qua e là da internet:
Il labirinto di Hampton Court , Inghilterra, progettato nel 1690 per il Palazzo di Guglielmo d'Orange.
Il labirinto a cerchi concentrici di Chatsworth House nel Derbyshire.
The Malborough Maze , il secondo per estensione, sempre in Inghilterra.
Glendurgan Maze Horticulture Garden - Cornwall
Longleat Hedge Maze a Horninsham
Il bosso è l'albero che meglio si presta alla costruzione di labirinti, facile da modellare con le sue piccole foglie compatte e lucenti.
Peace Maze a Castlewellan nell'Irlanda del Nord
Labirinto di Reignac - sur - Indre in Francia
Labirinto di Chateau de Villandry , sempre in Francia
Ashcombe Maze nello stato di Victoria in Australia con le sue siepi di cipressi, dove si trovano anche il Circular Rose maze con 1200 cespugli di rose di varietà diverse e il The Year round flowering Lavander Labyrinth con 3000 piante di lavanda francese
ed ecco il Pineapple Garden Maze nelle isole Hawaii con le sue 12.000 piante esotiche
e infine il labirinto di Villa Pisani che si affaccia a Stra sulla riviera del Brenta
con le perfette geometrie delle sue siepi di bosso
martedì 29 maggio 2012
Anna Franzoni e i suoi bimbi
Abbiamo parlato degli angioletti di Mariapia dividendoli in due serie ben distinte e domandandoci se la disegnatrice fosse davvero sempre lei....Vorrei avere qualche angelo disegnato da Anna, per poter tentare un confronto, ma nei libri che ho io ci sono solo bambini e animaletti. Il confronto si può fare ugualmente? Io non sono in grado di dare un giudizio, ma pubblico un po' di disegni per chi ha più occhio di me:
Anche Anna, secondo me, ha due tipi di bambini. Quelli sopra e questi:
mi sembrano bambini meno paffuti, più "adulti", non so....forse col passare del tempo le mode sono cambiate e così i bimbi delle illustratrici. Oppure una maggior maturità dell'artista provoca questi cambiamenti.
E che dire di queste illustrazioni di fiabe, sempre a firma di Anna?:
forse in questo caso la differenza è data dal fatto che le protagoniste delle fiabe non sono bambine, ma giovinette....
Se qualcuno (Lilia???) è in grado di spiegarmi, sono tutta orecchie!
Anche Anna, secondo me, ha due tipi di bambini. Quelli sopra e questi:
mi sembrano bambini meno paffuti, più "adulti", non so....forse col passare del tempo le mode sono cambiate e così i bimbi delle illustratrici. Oppure una maggior maturità dell'artista provoca questi cambiamenti.
E che dire di queste illustrazioni di fiabe, sempre a firma di Anna?:
forse in questo caso la differenza è data dal fatto che le protagoniste delle fiabe non sono bambine, ma giovinette....
Se qualcuno (Lilia???) è in grado di spiegarmi, sono tutta orecchie!