La pervinca è una pianta tappezzante molto diffusa allo stato spontaneo, in particolar modo nelle aree collinari o boschive, nei pressi dei boschi. Si diffonde molto facilmente riuscendo a creare bei tappeti con le sue foglie sempreverdi; in primavera, poi si aprono innumerevoli di color lilla-azzurro, donando bellezza anche alle aree ombrose. Sono originarie di tutta l’Europa, dell’Asia centrale e dell’Africa settentrionale.
In giardino è un’ottima coprisuolo, rigogliosa e decorativa, anche se necessita di controlli frequenti, vista la spiccata invasività.
Presso le popolazioni celtiche europee la vinca era ritenuta una pianta sacra, adoperata dagli stregoni per preparare infusi e pozioni, mentre in Inghilterra secondo la medicina popolare creare una ghirlanda di fiori di vinca e porla intorno al collo era considerato un rimedio in caso di epistassi nasale. Intorno al 1600, sempre in Inghilterra, era tradizione far mangiare agli sposi, nel giorno del loro matrimonio, una foglia della pianta in quanto si credeva che tale rito avrebbero assicurato loro un matrimonio fortunato.
Nel XVII secolo in Inghilterra era considerata un'erba sacra a Venere e si diceva che se le foglie venivano mangiate da due novelli sposi, si propiziava l'amore fra loro. C'era anche l'usanza di fare delle ghirlande di fiori che si mettevano al collo di chi aveva problemi di sangue dal naso in quanto si diceva che fermasse l'emorragia.
In Francia la vinca (chiamata pervenche) acquistò una certa popolarità grazie al filosofo Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) il quale la considerava un simbolo di sincera amicizia. Secondo il filosofo, la pervinca ha il significato dei dolci ricordi dell'infanzia, il tempo in cui si vive spensierati, senza preoccupazioni.
In Italia dove viene popolarmente chiamata centocchi (oltre che pervinca) fu considerata per secoli il fiore della morte per via della tradizione popolare, simile a quella di alcune popolazione asiatiche, di porne ghirlande fiorite sulle bare, in particolare dei bambini. Significato totalmente opposto assunse in Germania, dove era considerato il fiore dell’immortalità. Infine i Russi la chiamano ancora oggi “rondine dei fiori” nome dovuto al suo periodo di fioritura ovvero l’inizio della primavera.
Nel simbolismo religioso cristiano, la pervinca più diffusa era il ‘Fiore della Madonna’, l’emblema della Beata Vergine, proprio per la corolla colorata come quella il manto indossato da Maria nelle rappresentazioni dell’iconografia tradizionale. Con una stella a cinque punte delineata al centro del fiore, era anche considerata la ‘Stella di Maria’, la ‘Stella del mare’, per la posizione asimmetrica di ogni petalo, in lieve curvatura in senso antiorario, a effetto girandola e per la sua forma un po’ appuntita in alcune varietà.
Come descritto in precedenza la vinca ha assunto diversi significati simbolici ma quello che più frequentemente le viene attribuito è quello del ricordo, inteso come desiderio di lasciar qualcosa di sè.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante vero e proprio però viene fatta una distinzione attribuendo alla pianta significati diversi in base al colore dei petali dei fiori. La vinca dei colori blu-pervinca, azzurro-lilla, viola e rosa simboleggia l’amicizia mentre la vinca di colore bianco simboleggia il ricordo.