sabato 31 gennaio 2015

Fern Bisel Peat


Nata a Erie, in Pennsylvania nel 1893, fu un'illustratrice di libri per bambini e riviste, ben conosciuta negli anni 30 e 40.

Peat frequentò la Ohio Wesleyan University. Il suo lavoro è conosciuto non solo per le illustrazioni di libri, ma anche per la creazione di giocattoli, puzzles, bambole di carta, litografie. Insieme al marito fondò con successo uno studio di decorazione d'interni specializzato in camere per bambini, murali e carte da parati. Disegnò anche padiglioni per bambini, ospedali e orfanatrofi.
Nei primi anni del ventesimo secolo ci fu una richiesta di libri illustrati e riviste mai accaduta prima, così insieme alla Peat,alla Attwell, la Greenaway e la Potter, una serie di illustratrici piene di talento potè esprimersi al meglio.
Durante gli anni 40 Fern come direttrice del Children's Playmate Magazine, non solo illustrò la maggior parte delle copertine della rivista, ma disegnò anche i giocattoli e le bambole di carta  e le storie illustrate per cui la rivista divenne famosa.



























































































































La merla




Mi è arrivata per email, spedita originariamente da un sito che non conosco:



 mi pare di vendita arredamenti, ma anche di argomenti vari e mi è sembrata carina, così l'ho copiata:



inaspettata...mente









Inaspettate succedono cose. Belle e brutte, che ci rivoluzionano i giorni, che non possiamo fare altro che assecondarle e cambiare con loro. 

Deve averla pensata cosi' la famiglia di merli che si addormento' intirizzita di bianco piumata in un gelido inverno di millemila anni fa per risvegliarsi con le piume nere. La fuliggine dei camini li aveva scaldati come una delle nostre strategiche lampade invernali, ma li aveva anche indelebilmente abbronzati - cosa che vorremmo dalle suddette lampade - e neri sono stati tutti i merli che seguirono. 
Si cambia piumaggio, ma sempre merli si resta (o era il lupo quello?). Si vuole che i giorni della merla siano i piu' freddi dell'anno, ma anche una cartina tornasole per sapere come sara' il clima. Facciamo un esercizio da merli e giochiamoci questi giorni come vorremmo fossero quelli a seguire. 
"Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente. Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedi' pomeriggio". Ricordate? "Fa' una cosa, ogni giorno che sei spaventato. Canta!".
 Come un merlo d’inverno, provateci!


E accettate il consiglio, per questa volta!

































venerdì 30 gennaio 2015

Charlot Byj


Chissà quante volte avrete visto immagini come quelle che seguono!Soprattutto se amate i biglietti natalizi americani della metà del secolo scorso. Infatti l'artista che le ha prodotte negli anni quaranta è stata molto prolifica e famosissima, tanto che con i suoi disegni sono state create anche molte statuine dalla Goebel, la casa che produce opere anche dai disegni della Hummel.

Charlot viveva a New York e durante un temporale si riparò nell'androne di un negozio che esponeva una linea di cartoline augurali. Charlot, che aveva studiato alla scuola d'arte, trovò molto belle quelle cartoline e, presa nota del nome dell'editore, lo contattò per un colloquio. Ottenne un lavoro ed iniziò con illustrazioni per una serie di biglietti di auguri: nacque così Shabby O'Hair, la bimba dai capelli rossi che divenne il suo marchio e con lei nacquero la sorella Raggy Muffin e la mamma M'Lady O'Hair.
Nel '57 nacque la prima statuetta prodotta dalla Goebel su disegno di Charlot, con la collaborazione dello scultore Arthur Moeller, Strike. Da allora fino al 1988, quando la serie terminò, furono create più di cento figurine: le più maliziose e monelle, con i capelli rossi, le più tranquille e serene, con i capelli biondi.
La Byj illustrò anche libri per bambini, disegnò poster e pubblicità.
Charlot è morta nel 1983.
Una piccola curiosità:il cognome di Charlot si pronuncia come il ciao inglese: bye (bai)!